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Afte della bocca: cause e prevenzione

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Sono molto più comuni di quello che potrebbe sembrare, infatti, ne soffre almeno 1 persona su 5, e il loro fastidio è indiscusso. Parliamo delle afte, che sono piccole piaghe che si manifestano all’interno di bocca, guance, labbra, gola o lingua, e che sono responsabili di dolori mentre si mangia, si beve o ci si lava i denti. Sono conosciute anche come stomatiti, ma non vanno confuse con l’herpes simplex. Mentre le vesciche da febbre, o herpes, sono contagiose, queste ulcere orali non possono essere trasmesse.

Le cause che determinano la comparsa delle afte sono molteplici. Si parla di stress, di traumatismi (anche da apparecchi ortodontici), di carenze nutrizionali, di malattie intestinali infiammatorie (come morbo di Crohn e colite ulcerosa), di allergie e intolleranze alimentari (come la celiachia). C’è anche una componente ereditaria così come un fattore che ha a che vedere con la dieta alimentare: sono più a rischio le persone che hanno carenza di acido folico, vitamina B12 e ferro. Ma le afte possono derivare anche da un lavaggio di denti eccessivamente forte, da una cattiva igiene orale, nonché da stress emotivo. Possono durare anche due settimane, con picchi di dolore acuto nei primi 3 o 4 giorni.

Per curarle, si può ricorrere ad alcuni rimedi naturali, come l’applicazione di una bustina bagnata di tè sulle ulcere oppure si può utilizzare dell’echinacea per fare risciacqui sotto forma di tintura madre. In fase acuta meglio limitare alcolici ed eliminare le sigarette, che possono aumentare l’infiammazione a livello del cavo orale. Utile anche non mangiare cibi troppo acidi o piccanti, troppo caldi o troppo freddi. Sul piano della prevenzione una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura aiuta, così come avere una buona igiene orale. Entrambe le cose contribuiscono ad una guarigione spontanea di queste ulcere.

Nei casi più difficili, invece, quando le afte tendono a ripresentarsi ciclicamente, il consiglio è di ricorrere a farmaci da banco seguendo le indicazioni del medico e del proprio dentista, evitando, al tempo stesso, di mangiare o bere almeno a 30 minuti dall’applicazione del medicinale, per essere sicuri che non venga immediatamente lavato via e abbia il tempo per agire.

Una volta guariti, meglio rivolgersi al proprio dentista per verificare lo stato di salute dell’intero cavo orale.

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