
Circa l’86% degli individui soffre di mal di testa, più precisamente di cefalea muscolotensiva.
Non sapendo, però, che questo disturbo, che provoca un dolore talvolta quotidiano che si irradia alla tempia e alla fronte, può essere causato dalla dentatura, difficilmente come primo supporto specialistico viene scelto lo gnatologo.
Indipendentemente dalla frequenza e dall’intensità con cui si verificano questi episodi dolorosi, essi risultano particolarmente invalidanti nella vita di tutti i giorni e diversi sono i fattori che possono provocarli.
Secondo l’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee, i disturbi della masticazione, causati da problemi alle mandibole e alle mascelle, come malocclusione e bruxismo, possono provocare un dolore a partenza dall’articolazione stessa che si può irradiare alla tempia e alla fronte aggravando o scatenando l’emicrania.
Accade frequentemente che i pazienti che si rivolgono all’odontoiatra per curare una carie, scoprano con enorme sorpresa che i continui mal di testa a cui sono abituati da tempo, abbiano in realtà una diretta correlazione con una occlusione dentale alterata.
Pensare ai denti come elementi statici e privi di vita è del tutto sbagliato.
In realtà all’interno di ciascun dente sono presenti molte terminazioni nervose che vengono continuamente sollecitate da quanto gli accade.
È proprio questo aspetto a causare in particolari condizioni l’esplosione di forti nevralgie capaci di irradiarsi fino alle tempie.
Ne deriva che così quando la carie, una volta arrivata in profondità, provoca dolore a livello del dente stesso, attraverso il nervo trigemino responsabile delle reazioni sensoriali della quasi totalità del viso, il dolore può a volte propagarsi a tutto il volto e al capo.
Anche in assenza di patologie dentali in corso, può tuttavia, con insospettata frequenza, manifestarsi uno stato sindromico a partenza dalla masticazione.
Ci sono alcuni precisi campanelli d’allarme da tenere in considerazione: ronzii e fischi alle orecchie, vertigini più o meno frequenti, mal di testa che ha origine durante la notte, mal di testa che inizia con dolore alle tempie o dietro gli occhi, tensioni o dolori muscolari nelle zone cervicali, paracervicali, a livello della schiena o delle spalle.
Altri sintomi possono essere un risveglio con la testa pesante e la sensazione di non avere riposato o con la bocca fortemente serrata, sensazione di dolore o rigidità nella zona delle guance, rumori o scatti più o meno dolorosi quando si apre o si chiude la bocca, solo per citare i più frequenti.
La grande maggioranza di questi disturbi può essere trattata con una terapia conservativa, non-invasiva, evitando interventi chirurgici.
Dinanzi ad un problema di malocclusione e in presenza di sintomatologie dolorose come quelle appena descritte, per esempio, gli specialisti che lo individuano, l’otorinolaringoiatra e il neurologo, inviano il paziente , ormai fortunatamente sempre con più frequenza, all’osservazione dell’odontoiatra gnatologo, capace di intervenire nei modi corretti per ristabilire quanto prima un quadro di ritrovato equilibrio occlusale, articolare e muscolare, sia a livello masticatorio che posturale, nonché ristabilire i delicati meccanismi pressori che caratterizzano l’orecchio interno.
Una diagnosi differenziale, come detto, va fatta con l’insorgenza di dolori di diversa origine.
Il nervo trigemino è uno dei dodici nervi cranici, con una funzione sensitiva e motoria e dalla bocca attraversa la mandibola fino ad arrivare alla parte superiore della testa. Anche se non è tra le cause più comuni dell’emicrania, proprio attraverso questo nervo, il dolore dalla bocca può diffondersi in tutta il viso.
Nel caso in cui sia proprio la carie l’origine del mal di testa, allora il fastidio si avvertirà generalmente anche all’altezza degli occhi e dell’orecchio. La soluzione, quindi, all’emicrania varia a seconda della specifica patologia dentale che provoca questo tipo di dolore.
In ogni caso, quando il mal di testa non passa, quando le tensioni muscolari sono costanti, quando si riscontrano rumori all’articolazione temporomandibolare durante la masticazione, quando si avvertono fastidi localizzati all’orecchio o si hanno stati di vertigine o quando ci si accorge che durante il sonno o, peggio, durante il giorno si tende a serrare o digrignare i denti, bisogna affrontare con serietà il problema è rivolgersi ad un dentista gnatologo che, solamente dopo un’accurata diagnosi clinica, potrà individuare le reali cause e proporre la terapia migliore per correre ai ripari nel minor tempo possibile.