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Eziopatogenesi e diagnosi dell’alitosi

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LOMBARDO G,NICOLIS L, CORROCHER G,  BENEDETTI E, DEL FABBRO S
15° Congresso Nazionale del “Collegio dei Docenti di Odontoiatria”- Roma, 16-19 Aprile 2008.

imagessCon i termini “foetor ex ore” o bromopnea o, più comunemente alito cattivo si intende generalmente l’odore sgradevole o spiacevole dell’aria emessa dal cavo orale.
Scopo di questo lavoro è quello di analizzare attraverso lo studio della letteratura, quali siano i fattori eziopatogenetici dell’alitosi e quali siano gli esami clinici e di laboratorio che consentano all’operatore di fornire al paziente una corretta diagnosi.

Il cavo orale è un’entità anatomo-funzionale con diverse funzioni e caratteristiche ecologiche, fisiologiche e cliniche, e prende parte strutturale e funzionale degli apparati respiratorio e digerente, di cui costituisce il tratto iniziale. Sarà quindi considerata un’entità parafisiologica e patologica a sé stante quando di origine strettamente orale, o un segno o sintomo quando espressione di eventi o patologie extraorali o sistemiche.

Un’esaustiva revisione di Delanghe e coll attribuisce all’87% dei casi un’origine strettamente orale, il disturbo è infatti provocato nella maggior parte dei casi dalla presenza nell’aria espirata di composti volatili solforati (VSC), prodotti nel cavo orale da microrganismi in grado di metabolizzare residui alimentari e cellulari.

Per una corretta diagnosi di alitosi sono stati proposti diversi mezzi, tra cui: l’autoesaminazione, la valutazione organolettica, che consiste nell’apprezzamento olfattivo da parte del clinico, l’utilizzo di Halimeter, che consente di misurare strumentalmente il contenuto di VSC aspirando l’aria proveniente dalla bocca o attraverso un tubicino, la gascromatografia, in grado di analizzare l’aria, la saliva incubata o liquido del solco gengivale, il microscopio in campo oscuro, il BANA-test ed infine, il naso elettronico.

La diagnosi e la corretta identificazione delle cause permettono di stabilire con rapidità un trattamento appropriato per poter migliorare in breve tempo non solo le condizioni legate alla salute orale del paziente, ma anche agire favorevolmente sullo stato psicorelazionale del paziente.

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